Preambolo
Essendo appassionato di retrogaming e abbastanza intraprendente nella progettazione e realizzazione di marchingegni futuristici, sono sempre alla ricerca di un modo economico per costruire pulsantiere con cui giocare ai vecchi videogiochi arcade su MAME.
Le capacità richieste per tali imprese rientrano sempre nel solito sottoinsieme composto da: buona manualità, un minimo di competenze tecniche in elettronica e falegnameria, abilità nel recupero dei materiali e un po’ di fantasia.
Ovviamente bisogna disporre anche una certa varietà di attrezzature, sia per lavorare il legno, sia per quanto riguarda la parte elettronica. A questo si può aggiungere un certo gusto nella ricerca delle forme e nella creazione di grafiche da applicare alle nostre creazioni, ma questo non rientra sicuramente nelle mie capacità. Le mie opere risultano solide, efficaci, comode, ma non di certo belle dal punto di vista estetico, anche se più volte ho ricevuto dei sinceri apprezzamenti tipo: “Che figata che hai costruito!!” e non parlo solo di pulsantiere arcade.
Quando si inizia a pensare ad un progetto, questo ha una forma nella nostra testa che solitamente differisce di molto dal risultato finale; lo stesso vale per il processo con il quale andremo a realizzarlo. Spesso, se non sempre, si parte entusiasti con la prospettiva di terminare in breve tempo e che ciò che otterremo sarà bellissimo, ma poi ci si blocca subito dopo aver iniziato, per via di una o più piccole difficoltà che naturalmente si incontrano.
Schematizzare
Il passo fondamentale che ci permette di trasformare un’idea in realtà è innanzitutto la trasposizione su carta. Sembra una banalità, ma la maggior parte delle idee non si realizza mai, se non la si trascrive. E’ quindi necessario schematizzare il pensiero trasportandolo su di un quaderno (o altro supporto), annotando misure e componenti necessari, cercando di mantenere le proporzioni e scrivendo via via pensieri e problematiche che supponiamo di poter incontrare.
Nella fattispecie stiamo parlando della costruzione di una pulsantiera per arcade gaming, ma queste linee guida possono essere ricondotte ad una qualsiasi attività volta ad ottenere l’oggetto che abbiamo in mente. E’ inoltre possibile schematizzare su PC o tablet, tramite appositi programmi, ma per ciò che ho potuto constatare solitamente questo si trasforma in un ostacolo, sia per un’eventuale inesperienza nell’uso di tali strumenti che ci porta a dover fare un ulteriore sforzo di apprendimento, sia per la fallacia dei dispositivi tecnologici (e degli utilizzatori) che porta alla perdita di dati, sovrascrittura con versioni vecchie, spegnimento improvviso per mancanza di carica o aggiornamento del sistema operativo, ecc.
Resto quindi fedele alla carta, che mi permette di avere sempre immediatamente sotto mano la schematizzazione della mia idea, oltre a facilitarmi nella correzione, nella consultazione e al facile reperimento nel futuro, a patto di essere un minimo ordinato e non distruggere gli appunti dopo aver terminato o abbandonato l’impresa.
Lista della spesa
Una volta ottenuto il tanto agognato “schema su carta”, si procede al recupero dei materiali e delle attrezzature necessarie.
Parliamo in questo testo di una pulsantiera per retrogaming, quindi facciamo la relativa “lista della spesa”.
Materiale:
- pulsanti e manovelle (si dirà veramente così?);
- controller elettronico da collegare alla console o al PC;
- pannelli di legno e viti;
- cavi, connettori e morsettiere;
Attrezzatura:
- seghetto alternativo;
- trapano / avvitatore con fresa per il legno;
- saldatore a stagno e rotolo di stagno;
Attrezzatura
Per quanto riguarda l’attrezzatura, in base ai materiali che decidiamo di utilizzare per realizzare la struttura, possiamo adottare delle alternative quali traforo e seghetto manuale per il legno, in base alle esigenze.
Dobbiamo in sostanza riuscire a realizzare dei tagli dritti e dei fori dal diametro di alcuni centimetri, quindi ognuno può usare ciò che preferisce. Ovviamente per comodità saranno utili un cacciavite e dei morsetti da falegname. Non sottovalutiamo l’importanza di avere un parco attrezzature ben fornito prima di iniziare, per evitare di doverci bloccare durante il lavoro per mancanza di una lama o di una punta del trapano. Il saldatore a stagno, se non lo avete, dovete comprarlo oppure farvelo prestare, da questo non si scappa.
Materiale
Passiamo ora al reperimento dei materiali, argomento che mi sta quanto mai a cuore. L’obbiettivo che mi prefiggo è quello di utilizzare il più possibile materiale di recupero che, a differenza dell’attrezzatura sopra elencata, è possibile (la maggior parte delle volte) ottenere gratuitamente.
I pulsanti e le manovelle, se così veramente si possono chiamare, sono la parte critica. E’ possibile ordinarli sul web ad un prezzo contenuto e checché ne dicano, anche quelli provenienti dalla Cina sono ottimi, soprattutto perché tutti questi componenti vengono prodotti in Cina. L’unico contro è che una spedizione dalla Cina prevede dai 15 ai 60 giorni lavorativi per la consegna.
Il miglior pulsante per il gioco è di tipo switch come quello nell’immagine sottostante:
nel momento in cui scrivo il costo si aggira su 1€ c.a.d., ma con un po’ di pazienza e scaltrezza si possono trovare degli stock molto più convenienti. E’ possibile inoltre acquistare separatamente il corpo del pulsante e gli switch. Tutto dipende dal tempo che abbiamo a disposizione e dalla costanza nella ricerca.
Un’alternativa può essere rivolgersi a un vecchio distributore di videogiochi che, anche se i cabinet sono scomparsi, continuano a rifornire i locali di freccette, biliardi, calcetti e slot machine. Probabilmente il fornitore di freccette del vostro paese ha un magazzino nel quale ristagnano vecchi cabinet e tutti i relativi pezzi di ricambio. Se avete un minimo di capacità contrattuale potrete portarvi a casa tutto il necessario spendendo pochi euro.
Per stare all’interno del risparmio, valutate il numero esatto di pulsanti switch che volete applicare al vostro controller, considerando che saranno quelli che effettivamente userete per giocare dato che hanno delle ottime performance. Per tutti gli altri pulsanti accessori, quali “insert coin”, “start”, “pause”, ecc., è possibile utilizzare un qualsiasi altro tipo di pulsante ad esempio quelli nell’immagine sottostante:
che sono meno performanti, ma molto più economici. Questo rientra nella fase iniziale della schematizzazione e nell’estetica che volete ottenere.
Abbiamo bisogno poi di un circuito elettronico che interfacci i nostri controlli al dispositivo al quale vogliamo collegarli (console o PC). E’ possibile acquistare online un’interfaccia USB al costo di circa 25€ come nell’immagine sottostante:
ma questo ci toglie la maggior parte del divertimento e aumenta il costo. La soluzione divertente ed economica è recuperate il circuito interno di un joypad o ancor meglio di una tastiera USB. Il circuito di un joypad è più facile da saldare, ma ha il difetto di avere pochi contatti, anche se un qualsiasi joypad moderno permette di avere i quattro contatti per la manovella direzionale, sei pulsanti per il gioco e due pulsanti accessori per “INSERT COIN” e “START”. Il circuito interno di una tastiera permette una combinazione di circa 110 pulsanti, ma le saldature sono molto più difficili, dato che i contatti sono molto vicini tra di loro ed inoltre bisogna valutare il fattore “ghosting” per il quale alcuni pulsanti non possono essere premuti contemporaneamente.
Tutto il resto del materiale può essere recuperato gratuitamente. Io personalmente colgo sempre l’occasione di portarmi a casa armadi, che qualche amico butterebbe in discarica, per recuperarne i pannelli e apparecchi elettronici per recuperarne i cavi. Banalmente, per quanto riguarda il cablaggio, la soluzione più comoda è utilizzare un cavo IDE per floppy, che presenta molti fili elettrici di piccole dimensioni uniti tra di loro:
Questo ci permette di ottimizzare lo spazio tra una saldatura e l’altra mantenendo un corpo unico evitando fili volanti che possono risultare scomodi e confonderci durante i collegamenti.
Un esempio di realizzazione low budget
Questo è un arcade pad che ho costruito recuperando il controller di un joypad il quale presentava dei pulsanti non funzionanti ed i famosi pannelli ritagliati dalle pareti di un armadio destinato alla discarica. Le pareti frontali sono realizzate con il plexiglass di un vecchio sportello che avrebbe fatto la stessa fine dell’armadio
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